ILLUSTRAZIONE & SERIGRAFIA
*MARCO ABOUT
Quando la musica si appende al muro.
Marco “About” Bevivino, è un ragazzo romano a cui non piacciono le classificazioni in categorie. Guai a chiedergli se di mestiere fa il grafico perché, per lui, il lavoro del grafico (quello con la G maiuscola) si fa(ceva) usando le mani per muovere forbici, rifilare colonne di testo, spostare retini e comporre titoli con il leggendario, purtroppo quasi mitologico, Letraset. Non ama guardare molto i film, specialmente quelli Fantasy, perché invece di spaventarsi per una carica Uruk-hai visualizza, di botto, orde di cameraman impazziti che corrono da una parte all’altra, registi scontenti che gridano ogni tre per due: “Stooooop”, attori sull’orlo di una crisi di nervi.
Insomma la sua filosofia di vita è: «Non guardare, ma cercare di fare le cose» – e sintetizza questa affermazione con un esempio ficcante – «Invece di guardare un film porno, preferisco “farlo” direttamente».
Oltre ad essere una persona disponibile e gentile, Marco è un bravissimo artista da anni attivo sulla scena romana. Con i suoi poster, ironici e colorati, ha rivestito svariati muri dei locali della città, gli piace disegnare la sera, ama la serigrafia e non a caso lavora da tempo a Straight to Hell, gotha della stampa serigrafica qui a Roma.
A questo punto, però, dovremo pur far partire l’intervista… e allora, bando ai barocchismi, ecco qui Marco About.
Cosa ti piaceva disegnare da piccolo? Quali giochi ti ispiravano?
Qualche tempo fa ho ritrovato dei vecchi quaderni delle elementari e ho visto che disegnavo spesso treni e paesaggi ma credo sia normale per un bambino… Solo una volta ricordo una storia con dei formaggi che litigavano, mah! Il mio gioco preferito erano i Big Jim, quei pupazzoni in mutande con il tasto dietro alla schiena per fare gestacci!
Partiamo dalla tua formazione scolastica, hai fatto l’Artistico Sperimentale, cosa ricordi di quegli anni?
Dopo le medie volevo fare il punk di professione! Non mi piaceva studiare e quindi per un anno ho guardato solo Magnum, P.I. in tv ogni mattina. L’anno seguente mi sono informato tra i ragazzi più grandi quale fosse la scuola dove si studiasse meno e mi consigliarono ‘sto Istituto d’Arte a indirizzo fotografia, «mi raccomando fotografia non altro, lì non fai proprio nulla!». Purtroppo non era vero perché i miei professori di fotografia erano veramente fichi e ci hanno insegnato molto, gli altri facevano schifo quindi in foto andavo bene e per il resto tutte insufficienze! Inoltre avevamo la camera oscura a scuola e si poteva fare l’amore con la ragazzetta al buio!
Penna, pennarelli, gelatina, retini, tela e telai. Legno, zoccoletti olandesi, carta e cotone. Monitor, plugin milionari, canali e pellicole… all’appello sembrano mancare solo: unghie di drago e ali di pipistrello! Per esprimerti utilizzi tanti media. Con quale ti senti maggiormente a tuo agio?
Principalmente amo usare matita e penna perché tutto inizia da lì. A seconda del tipo di lavoro poi si capisce quali altri mezzi usare. La mia passione principale sono i poster quindi i passaggi dopo la penna sono scanner, computer per poi stampare i lucidi che diventeranno telai serigrafici e che poi serviranno alla stampa vera e propria. Mi piacciono anche i pennelli e se posso usarli su grandi superfici mi fa ancora più piacere, tutto il resto sono solo degli aiutini che servono a velocizzarsi un po’.
Mi dicevi che non è mai troppo tardi per imparare a fare le cose. Da un anno hai iniziato a fare serigrafia a casa dei tuoi, in quella che era la tua cameretta. (A parte l’ovazione d’obbligo: Santa Mamma!) Come ti sei organizzato? Ti va di spiegarci un po’ come funziona?
Lavoro dentro una serigrafia da diversi anni ma fino a circa un anno fa non avevo mai stampato cose per me. Un giorno mi compro due cerniere di metallo che servono per fissare i telai, rubo il tavolo della cucina a mia mamma e me lo metto nella mia vecchia camera. Ho la fortuna che posso incidermi i telai al lavoro, me li carico in spalla e in casa più o meno riesco a fare tutto. I colori che uso sono un po’ tossici quindi non è proprio piacevole stampare al chiuso, in inverno devi aprire tutte le finestre e ti congeli, ma faccio tirature molto piccole quindi è questione di poche ore. Spiegare in poche righe la serigrafia è un po’ difficile ma ultimamente ha preso molto piede e su alcuni siti vendono addirittura dei mini starter kit con tutto l’occorrente per stampare ovunque e con il minimo sforzo.
Con quale artista, romano e non, ti piacerebbe realizzare un Exquisite Corpse?
Mi piacciono le mie amiche Irene Rinaldi (Yo Irene) e Stella Venturo (Littlepoints) con loro farei tutto.

Marco About + Yo Irene
Se dovessi illustrare una fiaba di Andersen e fare la locandina di un film di Anderson quale sceglieresti e perché?
Per la fiaba sicuramente una dove ci sono tanti topi, va bene una qualsiasi basta che ci siano i topi. Per il film Fantastic Mr. Fox perché è un capolavoro, anche se la locandina è già bella di suo, non so se si potrebbe far meglio.

Logo per Rock Cycle, negozio
“Punk Rock tre accordi in croce”, definisci così con ironia i Twister il gruppo per cui canti, componi i testi e suoni. Parlaci degli esordi con la musica fino ad arrivare all’ultima formazione. Hai qualche ricordo o evento in particolare che ti va di raccontarci?
Mi piace la domanda sonereccia! Penso che tutto sia partito dai vecchi video di skate, a quei tempi le colonne sonore erano prettamente fatte da gruppi Punk Rock, Hardcore e simili. Noi eravamo un bel gruppetto di amici e skaters e l’unico modo per portarci fuori da casa quelle canzoni era mettere lo stereo davanti alla tv e registrarci le musicassette (con sottofondo di rumori, nonno che entra in camera, ecc…). Solo dopo qualche anno forse abbiamo iniziato a interessarci su chi fossero quei gruppi che ascoltavamo. Il primo gruppo diciamo più serio, dopo molti altri esperimenti, si chiamava Mainframe ed era una sorta di Integrity de’ noantri. A Roma andava molto l’Hardcore ed eravamo entrati in un giro ben organizzato, fare concerti era più facile del previsto.
Con il passare degli anni sono morti e nati diversi gruppi, in alcuni cantavo, in altri suonavo la chitarra, in altri il basso ma bene o male quasi sempre con gli stessi amici, due di loro storici sono ora nei Twister. Oggi penso che i Twsiter ci rappresentino a pieno, non siamo più così arrabbiati contro il mondo come una volta, i gruppi passati erano molto più aggressivi ma crescendo penso che inizi pure a essere stanco di stare sempre incazzato! Ci divertiamo un sacco con il solo scopo di andare in giro il più possibile e bere tante birrette!
Se avessi la possibilità di suonare con un gruppo storico a un concerto che ha fatto la storia della musica, quale gruppo e quale stage sceglieresti?
Mmm… non mi immagino nudo a Woodstock nel ’69 e in generale non sono neanche così tanto nostalgico, quindi ti dico un gruppo neanche tanto vecchio chiamato The Lillingtons, sarebbe stato bello suonarci insieme credo.
Per concludere quattro domande, in stile DATE*HUB QUIZ, che non ci azzeccano niente con arte e musica… ma così, tanto per…
1* Gatto, cane, coccodrilli o pupazzetti?
Gatto e Big Foot!
2* Carbonara, Seitan o pasticcini?
Seitan al mille per mille.
3* Bici, vespa, skate o triciclo spacca tutto?
Vespa per spostarmi sulle lunghe distanze, bici per andare al lavoro, triciclo spacca tutto se fossi matto e skate perché è stata una parte integrante e indispensabile della vita.
4* Mare, montagna o una montagna di mare?
Mare, ma solo da quando un paio di anni fa una persona importante che mi ha insegnato molte cose, mi ha insegnato anche a stare a galla, nessuno ci era mai riuscito prima.
WEB * marcoabout.com